Dall’1 al 5 Maggio 2019 si è tenuta a Verona la prima edizione di IN.CON.TRA – Festival delle Relazioni, organizzata dall’associazione Progetto Giovani.
IN.CON.TRA – Festival delle Relazioni, attraverso il coinvolgimento delle realtà cittadine più significative del mondo del sociale, della cultura, dello sport, del lavoro e del tempo libero, ha voluto creare nuove occasioni di incontro e confronto tra i giovani, tra diverse generazioni, storie ed esperienze. IN.CON.TRA – Festival delle Relazioni ha voluto mettere insieme un cartellone ricco: circa 140 eventi in calendario, proposti da ben cento istituzioni, enti, associazioni culturali e di volontariato operanti sul territorio di Verona. Eventi che hanno avuto luogo presso i luoghi simbolo della città e anche all’interno degli spazi delle associazioni che hanno aderito. In Piazza dei Signori e in Cortile Mercato Vecchio è stato allestito il “Villaggio del Festival”, che si è dimostrato il luogo di incontro per tutti i partecipanti alle attività. È stato allestito un palco, dove si è potuto assistere gratuitamente, per tutti i giorni, ad una pluralità di esibizioni. Momenti di attività sportiva, di incontri culturali, di scoperta del mondo del volontariato e del divertimento con cacce al tesoro, attività con animali, esposizioni artistiche, giochi, laboratori all’aperto. Inoltre, nelle serate, si sono alternati: il concerto Jazz del Conservatorio di Musica Statale E.F. Dall’Abaco, le esibizioni di alcune scuole di danza veronesi, una “Maratona letteraria” in collaborazione con il Teatro Stabile, la performance di suoni, parole e dialoghi dell’Accademia di Belle Arti di Verona, il concerto del LAMS – Laboratorio delle Arti Musica e Spettacolo, la rappresentazione musico-teatrale di Fucina Machiavelli e lo spettacolo dell’Accademia Superiore di Canto.
All’interno della manifestazione IN.CON.TRA – Festival delle Relazioni ho proposto l’incontro gratuito “DIALOGO CON UN ADOLESCENTE. L’INCONTRO CON I GRAFFI EMOTIVI”, svoltosi il 1 Maggio 2019 in Via Giardino Giusti, Verona.
Di fronte ad un momento di profondo cambiamento e revisione si sé, ma al contempo di rilevante continuità e affermazione dello “stesso”, l’adolescente spesso si orna della preoccupazione di essere invisibile e inadeguato. Così agisce nella forma della sua presenza, alternativamente, di apparente mancanza e di esplosioni d’essere. Convivere in questa forza ciclica diventa un’inconsueta occasione di incontro con l’immagine di se stesso, che sembra in continuo divenire. Così l’adolescente appare come un mondo ricco di parole, nel quale è impegnato a scegliere il suo speciale linguaggio. Comprendere e imbattersi nella conoscenza della sua crescita molte volte crea sospensione attorno a lui. A partire dall’origine di un distintivo modo di comunicare, una riflessione sul dialogo con gli adolescenti di oggi.